Il Rame nella Storia
L’Età del Rame
Il rame è un metallo duttile e malleabile, che si trova in natura allo stato puro.
Conosciuto fin dall’antichità fu il primo metallo ad essere usato dall’uomo.
Da reperti archeologici dell’Età Neolitica o Età del Rame (IV sec. a.C.) si può constatare quanto sia stato importante l’uso che ne è stato fatto nella costruzione di attrezzature di ogni tipo, nella fabbricazione di oggetti ornamentali e in campo curativo.
Estrazione e lavorazione del rame
Il colore, la lucentezza propria di questo minerale ha spinto l’uomo ad estrarlo e a lavorarlo per semplice martellamento, prima a freddo e, in un secondo momento, a caldo.
In seguito fondendo il rame (a 1083°C) e versandolo in stampi, l’uomo ha potuto anche creare diversi oggetti.
In Oriente la sua estrazione e fusione sono iniziate molti anni prima e solo in tempi successivi in Europa, nella zona balcanica e in quella danubiana.
Un metallurgo itinerante
Tra i materiali trovati sul corpo dell’Uomo di Similaun (intrappolato nel ghiaccio a 3000 metri in Val Senales e risalente all’inizio dell’età Neolitica) risultano particolarmente interessanti un’ascia e un pugnale in rame perfettamente lavorati.
Questo conferma che l’uomo di quell’epoca aveva un’alta conoscenza della metallurgia del rame e una grande abilità nel produrre i manufatti. Era una sorta di metallurgo itinerante.
Un bene di prestigio
Si aprì così una nuova era dell’umanità dove il rame diede inizio ad una certa stratificazione sociale.
Infatti questo prezioso materiale veniva impiegato per la costruzione di beni di prestigio, sviluppando così la produzione artigianale e le professionalità specializzate.
CU = rame
Il maggior produttore di rame in epoca Greco-Romana fu Cipro, da cui “Cuprum” e il simbolo CU, il simbolo del rame.